martedì 14 dicembre 2010

Il bosco

Quando piove, come oggi, i boschi sono percorsi da una nebbia velata che nasconde il cielo e rende la luce un po' cupa, un po' pesante, come se fosse filtrata da un enorme lenzuolo di canapa bianco. Ci si muove senza orientamento, da un tronco ad un altro, da un cuscino di muschi soffici ad una radura di erbe bagnate, fatte di steli lunghi e di foglie secche che si lasciano cadere, come piangessero, verso il suolo. Funghi di ogni colore e forma fanno capolino da dietro massi grigi e addormentati sotto coltri di muschi pesanti. Ci si muove con una certa circospezione, cauti, lenti; la nebbia nasconde enormi mostri che con gli arti protesi verso un cielo bianco e invisibile fanno capolino all'improvviso da dietro i tronchi secolari: sono le ceppaie divelte dal vento e dalla neve, misere nella loro posizione anomala, innaturale; guardano il cielo invisibile con enormi occhi vuoti, con zolle di terra nera, cadenti, frangiate dalle radici più giovani, ormai morte. Quando piove così, in questa stagione le foglie agrappate disperatamente ai rami, distendono un manto leggero sull'umidità sottostante, come se volessro proteggere il suolo, il sottobosco con i loro colori tenui, bagnati dalla pioggia e resi meno sgargianti dalla nebbia bianca e a tratti assumono il colore della neve, della luce più chiara. Quando piove come oggi ci sono solo io nel bosco e lascio che la pioggia e il silenzio ristoratore mi cadano addosso e mi facciano entrare in quella condizione di essere immerso nell'odore di legno bagnato, di resine piangenti, di muschi soffici, profondi, accoglienti e brillanti anche nell'oscurità uggiosa. Presenze invisibili si muovono fra i rami, fra le foglie; si sentono passi di piccoli zoccoli in corsa che si spostano furtivi, di ali e piume che si scrollano l'acqua di dosso, di insetti che mangiano il legno bagnato con le loro minuscole mandibole in perenne movimento. Si sente la Vita implacabile, dolcissima e tremenda nell'immobilità di un bosco bagnato, l'inevitabile susseguirsi di tragedie, di nascite, di morti e tutto nell'assoluto, discreto silenzio proprio di una Natura che con l'"umano" sbraitare ha poco a che fare.  


Nessun commento:

Posta un commento