L'appoggiai sulla lingua, come fosse un minuscolo dono e avvicinandola alla bocca ne sentii subito il profumo dolce; la premetti piano contro il palato, senza masticarla, tenendola lì finchè il succo non si fosse amalgamato un po' con la saliva e non si fosse insinuato da solo nelle papille: attesi alcuni secondi e di colpo il sapore di sole, di bosco, di linfa dolce e profumata di resine, di legno e di miele entrò nella mente e saturò il tempo. Non si può non sorridere in quei momenti; e infatti sorrisi per poi accorgermene con un po' di imbarazzo e per poi pensare che " il Mondo sa essere davvero buonissimo".
Mi girai con la faccia verso il sole e sentendone il tepore sulle palpebre, mi beai dell'istante che cercavo di far durare ancora un po'. La briciola di polpa si mosse e si sciolse; sentii i piccoli granuli del frutto che si disperdevano e scomparivano. Sospirai e quando ancora il profumo persisteva da qualche parte nella mia mente, mi misi in bocca un filo di festuca per "compensare l'istante di vuoto" e lasciando che i ciuffi dei suoi semi mi accarezzassero il mento. E poi dormii di nuovo.
L'appoggiai sulla lingua, come fosse un minuscolo dono e avvicinandola alla bocca ne sentii subito il profumo dolce; la premetti piano contro il palato, senza masticarla, tenendola lì finchè il succo non si fosse amalgamato un po' con la saliva e non si fosse insinuato da solo nelle papille: attesi alcuni secondi e di colpo il sapore di sole, di bosco, di linfa dolce e profumata di resine, di legno e di miele entrò nella mente e saturò il tempo. Non si può non sorridere in quei momenti; e infatti sorrisi per poi accorgermene con un po' di imbarazzo e per poi pensare che " il Mondo sa essere davvero buonissimo".
Mi girai con la faccia verso il sole e sentendone il tepore sulle palpebre, mi beai dell'istante che cercavo di far durare ancora un po'. La briciola di polpa si mosse e si sciolse; sentii i piccoli granuli del frutto che si disperdevano e scomparivano. Sospirai e quando ancora il profumo persisteva da qualche parte nella mia mente, mi misi in bocca un filo di festuca per "compensare l'istante di vuoto" e lasciando che i ciuffi dei suoi semi mi accarezzassero il mento. E poi dormii di nuovo.
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